Page 59 - Salute nei parchi
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di una copertura che deve superare l’80% dei soggetti da vaccinare. Un’insufciente percen-
tuale (al di sotto dell’80%) provoca solo un rallentamento della circolazione dell’agente virale.
Questo continua a vivere e a cercare “terreni” adatti. Con facilità li trova in quegli adolescenti
e adulti che nella loro vita non hanno mai “incontrato” il varicella-zoster e non hanno quindi VACCINAZIONI
sviluppato l’immunità. In questi soggetti, la malattia può arrecare danni anche seri.
Dato che il virus, nei non vaccinati, dopo la fase acuta, rimane dormiente nel sistema nervoso,
e si può riattivare, ecco che anche a diversi anni di distanza, soprattutto con l’avanzare dell’età,
si può sviluppare l’Herpes Zoster, meglio conosciuto come “fuoco di Sant’Antonio”, una malat- 57
tia di peso non facile da sopportare: non solo una malattia cutanea, ma la più comune mani-
festazione neurologica a carattere infettivo dell’età adulta. E sono intorno a 1,7 milioni i nuovi
casi di herpes zoster che ogni anno si registrano in Europa.
Il virus della varicella zoster si riattiva nel sistema nervoso e si replica lungo i nervi fno a coin-
volgere l’area della cute innervata dalle terminazioni nervose. In pochi giorni l’area interessata
diventa eritematosa e insorge la presenza di bolle piene di liquido che una volta aperte si tra-
sformano in croste. L’area colpita diventa dolorosa, con bruciore, prurito, ftte, irritazione. Un
vero “fuoco”. Il quadro clinico dura tra le 2 e 4 settimane, ma in alcune persone l’herpes zoster
può arrecare complicanze debilitanti e potenzialmente gravi. Altro problema è che il dolore
può cronicizzare dando origine ad una forma di neuropatia (post herpetica) caratterizzata da
un dolore rilevante.
Come evitare tanto supplizio? Con la prevenzione. Vaccinarsi contro l’herpes zoster e la nevral-
gia post herpetica è la strategia più efcace. Il vaccino è autorizzato in Europa per gli adulti dai
50 anni in su, somministrato con una sola iniezione.
L’infuenza. Non è mai banale
Ancora persiste in molte persone la convinzione che l’infuenza sia una malattia banale. Che
se si viene contagiati, bastano pochi giorni a letto perché passi tutto. E a volte è così,. Ma
non sempre, se in Italia, ogni anno, l’infuenza uccide in media 8.000 persone. Purtroppo, oltre
alla credenza di malattia banale, è oggi presente un’altra causa, ancor più preoccupante: la
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