È italiano lo studio che ha consentito di realizzare il primo dispositivo di intelligenza artificiale, approvato dall’Ente regolatore per i farmaci statunitense (FDA) in grado di rilevare lesioni sospette durante la colonscopia. La nuova piattaforma di ausilio per l’endoscopia potenziata dall’Intelligenza Artificiale, distribuita in Italia da Medtronic, grazie a un accordo con Cosmo Pharmaceuticals, l’unico produttore al mondo di questo dispositivo e software di intelligenza artificiale. L’importante traguardo, raggiunto grazie alla ricerca italiana coordinata da Humanitas nell’ambito dell’endoscopia del tumore al colon-retto, la terza forma più comune di neoplasia al mondo, con 1,8 milioni di nuovi casi nel 2018, e che solo in Italia nel 2020 ha registrato oltre 43.700 nuovi casi.
Lo studio, multicentrico, condotto su 700 pazienti sottoposti a colonscopia per lo screening o alla sorveglianza del cancro colorettale, ha dimostrato l’impatto dell’Intelligenza Artificiale nell’aumentare il tasso di rilevamento dell’adenoma (ADR) nei pazienti.
“L’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata alla colonscopia tradizionale è stato in grado di identificare adenomi o carcinomi confermati dagli esami di laboratorio con una precisione diagnostica aumentata del 13%. Stiamo proseguendo con studi di approfondimento in questo ambito per ulteriori dati”, spiega il professor Alessandro Repici direttore del Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas, docente di Humanitas University, e coordinatore dello studio a cui hanno partecipato gli ospedali Regina Margherita di Roma e Valduce di Como.
In tutta Europa, la sospensione delle procedure non urgenti durante la fase più acuta della pandemia COVID-19 ha impedito agli operatori sanitari di soddisfare le numerose richieste di screening per il cancro del colon-retto. Secondo lo studio italiano pubblicato lo scorso settembre, i ritardi sulle procedure di screening hanno avuto notevoli conseguenze: viene stimato un aumento nel numero totale dei decessi del 12% passando da 3 a 12 mesi. Risulta pertanto evidente che la disponibilità di un device in grado di migliorare l’accuratezza diagnostica sia di importanza fondamentale, oggi più che mai.