Un articolo di giornale riporta che l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), alle porte di Milano (fondatore Umberto Veronesi), esprime la necessità dell’impiego di maggiori risorse da dedicare alla ricerca sul cancro. L’articolo accende una luce.
“Un aiuto all’oncologia può dimostrarsi più utile di altre forme di beneficienza”, si dice la signora Piera Esposito, ora presidente di Advanced Screening Centers (ASC). Interpella lo IEO e la sua famiglia concorda il finanziamento di alcune borse di studio per giovani ricercatori.
“Osservammo – narra la presidente dell’ASC – che due dei ricercatori che godevamo della borsa di studio venivano formati a studiare i risultati di una nuova macchina alla quale Veronesi aveva dato il nome di ‘scatola magica’: può scoprire tumori quando ancora sono piccolissimi (3-4 millimetri), in modo da essere curati con più probabilità di successo”.
Il nome della ‘scatola magica’ è ‘Diffusion Whole Body (DWB)’ e permette di scrutare l’intero corpo, in piena sicurezza, senza l’utilizzo di raggi o mezzi di contrasto e scoprire, precocemente, la maggior parte dei tumori solidi non indagati con gli screening tradizionali.
Nel mondo, questi apparecchi sono appena una decina. In Italia, era uno solo: all’IEO, utilizzato soprattutto nella ricerca di metastasi in persone già ammalate.
“Siamo stati tra i primi al mondo a utilizzare questa macchina. In Europa, abbiamo iniziato contemporaneamente agli ospedali ‘Royal Madsen’ e ‘Mount Vernon’ di Londra. L’adoperiamo, in particolare, per seguire i malati, per controllare chi è ad alto rischio di recidiva, per cercare eventuali metastasi e anche nelle donne in gravidanza e pazienti molto giovani, considerato che l’esame non comporta radiazioni o l’uso di mezzi di contrasto”, spiega Massimo Bellomi, direttore della divisione di radiologia dell’IEO.
“Ci venne detto – continua la signora Piera Esposito – che la sofisticata apparecchiatura poteva anche dimostrarsi utile per la prevenzione nelle persone sane. E l’idea di poter fare una ‘fotografia’ di tutto il corpo che rilevasse, per tempo, eventuali alterazioni cellulari, ci apparve di grande rilevanza”.
Nell’iniziativa di un centro per la prevenzione oncologica nelle persone sane, ubicato a Castelli Calepio, nel bergamasco, la Esposito coinvolge sei imprenditori della zona. E nasce ASC (www.asc-italia.it), una società con dieci soci, un investimento di cinque milioni di euro e senza scopo di lucro”. Gli utili saranno impiegati per ampliare il Centro e ridurre, se possibile, il costo dell’esame che oggi è di mille euro.
“Sappiamo – dice la presidente ASC – che è un prezzo alto, ma il costo dell’apparecchiatura e quelli di gestione sono davvero elevati. Abbiamo però riservato il 10% del tempo macchina per esami a un prezzo ‘politico’di circa 200 euro per le persone meno abbienti. Col tempo, cercheremo di abbassare il costo dell’esame”.
“Fin dall’inizio – dice Massimo Bellomi – all’IEO l’idea era di utilizzare la macchina anche per la diagnosi precoce nelle persone sane, perché pensiamo possa essere un valido strumento di diagnosi precoce”. La diagnosi precoce è della massima importanza per scoprire lesioni tumorali ancora di pochi millimetri, considerato che uno studio pubblicato di recente su Science riporta che il 66% di tutti i tumori sono causati da errori casuali di replicazione delle cellule.
Purtroppo – continua Bellomi – riusciamo a fare pochi esami di questo tipo perché la precedenza va ai malati”.
La DWB non sostituisce gli screening tradizionali e consolidati come mammografia, Pap test e i controlli del colon, ma si può aggiungere ad essi per il vantaggio che ha di indagare, in un solo esame, tutti gli altri distretti corporei non sottoposti a screening, in particolare fegato, ossa, pancreas, linfomi. Nel caso della mammella, ha una capacità di analisi inferiore alla mammografia. In merito al tumore del colon, la DWB non è efficace.
Giuseppe Petralia, radiologo della IEO, lo specialista che ha studiato le caratteristiche del nuovo esame dall’inizio, spiega che l’esame dura circa mezz’ora.
“Si basa – dice il radiologo – su un concetto molto semplice: rileva il movimento delle molecole d’acqua, che quando sono intrappolate in un tessuto canceroso risultano ‘brillanti’ alla risonanza magnetica. Le molecole d’acqua sono più vicine tra loro, si addensano e questo permette di rilevare alterazioni cancerose di 3-4 millimetri, sufficientemente piccole per un’efficace diagnosi precoce”.