Intervista al professore Amodio Botta



di Valentina Busiello

Professore Botta, ci illustra le sue direttive e i preziosi consigli medici, sull’alimentazione in questo periodo di quarantena dove tutti sono a casa per la sicurezza umana?

“Volevo subito precisare che ci sono più aspetti da valutare. Un primo aspetto è quello di consumare cibi giusti e dare la massima attenzione ad una perfetta cottura, perché non dobbiamo dimenticarci che l’igiene va preservata”. Di questi tempi la sicurezza degli alimenti è il primo presidio. Bisogna controllare per prima cosa le superfici di preparazione. Anche la spesa va controllata e disinfettata nelle parti più esterne. Un secondo aspetto è che bisogna preferire gli alimenti cotti.

E’ preferibile consumare gli alimenti allo stato loro naturale previa una cottura che deve superare i 70 gradi centigradi per il giusto tempo. Le verdure devono essere ben lavate, in modo prolungato e poi ben cotte. La cottura elimina interferenze virali. E’ vero bisogna consumare la frutta che non si può mettere in cottura: il consumo della frutta inizia con un  lavaggio approfondito. Preferire alimenti allo stato naturale, non quelli già preparati e confezionati, ma  alimenti naturali o surgelati e farli cuocere bene. Per la verdura e la frutta bisogna garantire una buona disinfezione, lavando magari con l’amuchina, oppure sotto l’acqua preferibilmente a temperatura calda, facendo defluire per parecchio tempo in modo che si puliscono bene: il lavaggio prolungato  è un il primo ausilio. Ricordarsi di disinfettare le superfici dove si preparano gli alimenti. Questo è il primo problema igienico che non bisogna trascurare, insieme a tutti i presidi e le regole ”ministeriali” emanate dal Governo Italiano, come il lavaggio delle mani. Quindi, in questo periodo di emergenza da Coronavirus, è importante prestare in modo ossessivo attenzione a due cose soprattutto: la prima l’aspetto della sicurezza igienica degli alimenti, delle superfici di preparazione e secondo privilegiare le cotture. Un secondo aspetto da considerare  è aumentare le difese immunitarie del nostro organismo. Prima di tutto bisogna evitare di digiunare . Quando digiuniamo o non mangiamo a sufficienza il nostro organismo ne risente. L’alimentazione allora deve contemplare alimenti non solo sicuri ma ricchi di minerali e vitamine per rendere più forte il sistema immunitario. Lo schema alimentare deve prevedere un regolare apporto di proteine tutti i giorni (pesce, carne e uova, oltre le consuete porzioni) e di frutta e verdura. Questo consentirà all’organismo di fare una scorta di minerali quali il rame, lo zinco, il selenio e tutto il complesso di vitamine B, B1, B6 e di vitamina D. Se con la sola alimentazione non si riescono ad introdurre le quantità di vitamine necessarie, gli integratori possono venirci in aiuto: ma gli alimenti naturali sono più biodisponibili ed utilizzati dal nostro organismo. Bene frullati, centrifugati di frutta e verdura e spremute. Come snack porzioni di frutta secca tipo noci e noccioline ricche di zinco e rame che aiutano a rafforzare il sistema immunitario.

In generale la nostra Dieta Mediterranea è sempre un buon modello da seguire perché riassume ciò di cui il corpo ha bisogno. Componenti fondamentali della dieta mediterranea, oltre frutta e verdura sono noci, semi e cereali integrali, sono  grassi sani come olio extra vergine di oliva di alta qualità, carne magra o pesce. Va ridotto, invece, il consumo di alcool, il sale, i dolci e le bevande zuccherate, i dolcificanti artificiali o altri additivi. Un bicchiere di vino rosso, se non ci sono controindicazioni, è consentito ai pasti. Yogurt, latte fermentato, alimenti fermentati a base vegetale sono fonti di probiotici, utili per l’equilibrio del microbiota intestinale. Anche qualora ci si senta debilitati è importante continuare a mangiare e a idratarsi seppur con alimenti leggeri. La risposta a un virus è molto condizionata da come riusciamo a reagire. Alcune persone soprattutto i giovani reagiscono molto bene, mentre gli anziani hanno difese minori. Quindi per le persone over 65 anni è ancora più importante mangiare proteine suddivise nei tre pasti e quindi rinforzare la colazione con apporti di uova o prosciutto. Un consiglio è bere acqua, soprattutto in presenza dell’innalzamento della temperatura basale, sperimentare gli infusi naturali, per esempio, molto gustosi gli infusi di malva e camomilla.

E’ molto importante non trascurare la nostra flora batterica non solo per garantire un intestino regolare ma anche per migliorare l’immunità. Il microbiota (cioè l’insieme dei batteri che vivono nel nostro intestino) sono un primo baluardo per rispondere ad una infezione che viene dall’esterno attraverso gli alimenti. Il microbiota produce sostanze protettive che migliorano la risposta alle infezioni stimolando la formazione di anticorpi giusti. Uno dei vantaggi della Dieta Mediterranea  è di nutrire questa flora batterica giusta, quindi avremo lo sviluppo di batteri che ci proteggono dalle infezioni. Tra l’altro, dobbiamo sapere che il 10% dei pazienti con Covid19, hanno anche espressioni di colite e disconfort intestinale; quindi è molto importante stare bene con l’intestino. Per aumentare la diversità del microbiota intestinale occorre arricchire la dieta con una vasta gamma di alimenti a base vegetale, che sono ricchi di fibre, e limitare il consumo di alimenti ultra- lavorati Oggi sappiamo anche di una trasmissione di SARS-Covid19 attraverso le feci. E’ utile quindi consumare prodotti fermentati e soprattutto lo Yogurt la mattina che ci protegge tantissimo la flora batterica facendo crescere la flora batterica”buona”. Certamente può essere utile consumare  i Probiotici (meglio se combinati con i Prebiotici), ma un ruolo di base è l’alimentazione con frutta,verdura e cereali. In questo periodo consiglio di prendere probiotici, perché hanno una ottima funzione soprattutto se si prendono dei farmaci. Quindi consiglio tutti i giorni  lo yogurt oppure prodotti come  Actimel; ovviamente esistono anche i prodotti senza lattosio laddove sia necessario. Quindi alla domanda se l’alimentazione può avere un ruolo per migliorare le difese immunitarie la risposta è si.

Attenzione ai prodotti preconfezionati, pretrattati, modificati, ecc, riducono moltissimo il contenuto di vitamine e minerali che spesso sono distrutte durante una preparazione industriale. Quindi preservarsi prendendo degli alimenti naturali e’ una prima condizione per avere minerali e vitamine. Le vitamine non vanno prese in una grande quantità una tantum… ma frazionate. Ecco un esempio è la vitamina C. Possiamo assorbire una certa quantità per volta, per cui la Vitamina C, va refratta nell’assunzione (anche quella medica oltre che quella degli alimenti), quindi Vit C sotto forma di compressa o di fiala và presa in 2 o 3 volte in una giornata. Questo lo si può fare con alimenti naturali, ricorrendo soprattutto alle premute e ai centrifugati, mentre i succhi industriali sono molto bassi di contenuto, perché sono stati cotti e trasformati, quindi non hanno molta vitamina, e quindi preferire gli alimenti normali. Ecco per esempio: prendere un pò di frutta a colazione, prendere la frutta in metà mattinata, pomeriggio e sera, lontano anche dai pasti, e anche sotto forma di premuta, è la migliore ricetta per introdurre quantità giuste di minerali e vitamine. Ricordiamoci di bere anche se non sentiamo lo stimolo della sete(soprattutto negli anziani). Per esempio negli anziani preparare e consumare centrifugati aggiungendo anche un pò di latte .

Oltre una corretta alimentazione, per la riduzione della mobilità (“IO RESTO A CASA”) si rischia l’aumento del peso corporeo: cosa possiamo fare?

“ Costretti a trascorrere molto tempo a casa potrebbe indurre ad eccessi alimentari per noia o per il maggior tempo dedicato alla preparazione di cibi non sempre salutari”. Lo smart working ed il telelavoro sono utili strumenti per proseguire le attività lavorative da casa, ma che purtroppo aumentano la sedentarietà. Questo periodo a casa non va considerato come causa inevitabile di aumento del peso corporeo se decidiamo e  rispettiamo un’alimentazione saggia e razionale, che non rinunci alla piacevolezza di sapori vari e gradevoli.

Per essere attenti al proprio peso corporeo  bisogna realizzare tante piccole e costanti attenzioni. Tra l’altro questo momento di calma e di avere più tempo da dedicare a noi stessi ed alla famiglia  può essere molto utile per avviare  una riflessione ponderata su alcune abitudini errate acquisite nel tempo e quindi avviare  processi di cambiamento positivo.

La Società Italiana di Nutrizione Umana ha emanato delle regole da seguire. Possiamo suddividere le azioni in due tipi: scelta dei cibi compresa come fare la spesa alimentare ed adottare  regole comportamentali. “Cominciamo con le regole comportamentali: una prima regola fondamentale è quella di non mangiare in piedi, spiluccando, ma quando è l’ora dei 3 pasti sedersi a tavola insieme a tutti i componenti della famiglia  e portare in tavola solo gli alimenti che si devono consumare, solo quello che abbiamo deciso di mangiare. Preparare insieme la tavola in modo che ci si siede a tavola insieme. Le spremute, i centrifugati o la frutta riducono l’appetito. In questo periodo assumere almeno 5 porzioni, 3 di frutta e 2 di verdure, al giorno, porzioni moderate per esempio 150 grammi di verdure, e 200 grammi di frutta per volta. Non assaggiare durante la preparazione dei pasti.” Taluni accorgimenti nella preparazione del cibo tutelano dagli eccessi senza nulla togliere al gusto. Vanno riconsiderati alcuni pregiudizi diffusi: diminuire i grassi non significa necessariamente ridurre sapore e gradevolezza. Non avere in casa pronti per il consumo, ad esempio, alimenti a elevata densità energetica. Ad esempio, nei dolci, burro e margarina possono essere sostituiti dallo yogurt, le torte possono essere farcite con frutta fresca, le crostate di frutta vanno preferite alle torte ripiene.

In questo periodo evitiamo di fare le diete dissociate, e soprattutto evitiamo i digiuni,  perché l’organismo nei digiuni soprattutto quando vengono meno sollecitati i muscoli, tende a perdere la massa muscolare e le proteine. Equilibrare con quantità giuste ai tre pasti  gli alimenti e facendo i tre pasti distanziati di 6 ore significa già di per sé controllare l’impulso al consumo e la fame. Un esempio: a colazione yogurt, latte, fette integrali o ai cereali, eventualmente anche un uovo. A pranzo mangiare un pò di proteine come i legumi (tipo lenticchie, ceci, farro, ecc) e la sera mangiare carne o pesce o formaggio. E’ inutile pensare di prendere grandi quantità di proteine in un solo pasto, ma anche frazionando in più pasti le facciamo  assorbire in maggiore quantità. Cercare in casa di sfruttare il tempo  per piccole attività, togliere la polvere dalla cyclette ed usarla tutti i giorni:la cyclette o altri attrezzi con  la pedana mobile hanno  una funzione di rilassamento per le tensioni ansiose.

“Io resto a casa” è un buon momento per  coinvolgere i bambini e gli adolescenti nella preparazione dei cibi: dedicarsi in questa trasmissione di coinvolgimento culinario  fa’ molto bene, per preparare cibi gustosi che saranno utilizzati un po’ da tutti. Quindi in sintesi i consigli della società di Nutrizione:

  1. Per evitare un aumento di peso, porta in tavola solo quello che hai deciso di mangiare, serviti una porzione “giusta” di ogni portata e non aggiungere altro, riduci il consumo di bevande zuccherate (no succhi, si premute) e di altri prodotti ricchi di zuccheri, evita l’abuso di sale e di condimenti ricchi di grassi.
  2. Soprattutto consuma almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, fonti di minerali e vitamine (particolarmente vit. C e vit. A) utili a rafforzare le difese immunitarie e la protezione delle vie respiratorie
  3. Sforzati di mantenere una regolare sia pur limitata attività motoria, ad es. cyclette, tapis roulant, ma anche ginnastica a corpo libero 1 o 2 volte al giorno e cerca se possibile di esporre ogni giorno braccia e gambe al sole per 15-30 minuti per favorire la sintesi endogena di vitamina D. 4. Rifletti che la necessità di restare a casa e in famiglia può essere un’opportunità per dedicare maggiore attenzione e un po’ più di tempo alla preparazione di cibi più salutari e più gustosi, nel rispetto delle nostre tradizioni mediterranee: ne gioveranno la salute, ma anche l’umore.
  4. Non assaggiare durante la preparazione dei piatti e non mangiare mai in piedi e frettolosamente, ma apparecchia ogni volta la tavola: dedica tempo alla convivialità nei pasti perché momento di aggregazione con la famiglia e di utilità per incoraggiare i ragazzi ad avere ogni giorno un’alimentazione varia, ricca di frutta, verdura e legumi, fornendo loro il buon esempio.
  5. Fai in modo che i bambini ti aiutino nella preparazione del cibo: in questo modo eviterai la noia e i capricci ed è sempre più divertente e più facile mangiare ciò che si è scelto e si è aiutato a preparare.

Professore Botta, ci illustra un giusto atteggiamento alimentare per i pazienti Diabetici?

Professore Amodio Botta

“Non cambiano molto le indicazioni per le cose che abbiamo detto e soprattutto l’idratazione è ancora più importante nel diabete”. L’unico registro che ha analizzato il rischio nel paziente diabetico di contrarre l’infezione da COVID-19 è quello Cinese. Il registro analizza 75 mila pazienti diabetici e dimostra che  la mortalità è 3 volte superiore rispetto le persone senza malattia.

Su questo dato le società scientifiche europee non sono d’accordo e mettono sullo stesso piano di rischio i diabetici e i non diabetici. Sta di fatto che il diabete si associa soprattutto nelle persone anziane ad altre malattie e ciò sicuramente condiziona l’esito. Non è da escludere che essere scompensati con la glicemia complica la risposta infiammatoria dell’organismo e sicuramente una differente e ridotta risposta ai farmaci ed ai trattamenti.

La malattia cardiaca concomitante, la malattia renale, l’età avanzata e la fragilità soprattutto dei pazienti anziani  aumentano la gravità della malattia. Comunque che i diabetici abbiano un rischio più elevato di sviluppare infezioni è un fatto risaputo.

Il paziente diabetico è più vulnerabile a malattie infettive di per sé. E’ stato dimostrato che se sei scompensato e’ più facile il contagio di un virus ma anche in contemporanea di batteri. In questi casi molte volte si possono avere delle sovrapposizioni  che peggiorano i risultati clinici. Fortunati coloro che hanno fatto  la vaccinazione, perché per coloro che non l’hanno fatta si sovrappone il rischio di altri virus alla polmonite da SARS-COV2. Quindi sicuramente (qui c’è accordo generale) maggiore morbidità e mortalità. Il paziente diabetico deve rinforzare tutte quelle attenzioni che normalmente svolge, sia di tipo igienico perché bisogna stare molto attenti ed  aumentare l’automonitoraggio, il controllo della glicemia.

Le misure quindi preventive sono soprattutto l’automonitoraggio, l’idratazione  e l’alimentazione come prevede la dieta  Mediterranea, introducendo soprattutto i cereali integrali, quindi a pranzo e a cena, con pane e pasta oltre le verdure e la frutta.

Per quanto riguarda l’alimentazione, si consiglia un’adeguata assunzione di proteine e di compensare eventuali carenze di minerali e vitamine. Senza dimenticare di continuare a fare esercizio fisico, che rafforza il sistema immunitario, evitando comunque di frequentare palestre e piscine. Ovviamente  l’automonitoraggio condiziona la variazione della terapia,soprattutto se in corso terapia insulinica . Ricordiamoci che quando c’è un’ infezione aumenta la richiesta e il fabbisogno di insulina. Se abbiamo dei segnali bisogna subito avvisare il medico, non andare al Pronto Soccorso (triage con il medico di famiglia). Se compare febbre o febbricola controllare i chetoni nelle urine ed avvisare subito il proprio medico.

Ci sono anche novità assistenziali molto opportune nella nostra regione. E’ stato attivato il servizio di telemedicina per evitare di portarsi in ospedale. Ma già molti diabetologi utilizzano video-chiamate per stare in contatto con i pazienti. Abbiamo avuto un’attenzione da parte del nostro Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha decretato l’estensione in automatico dei piani terapeutici e dei presidi affinché nessuna debba interrompere la cura. Penso che ad Avellino all’Ospedale Moscati la Direzione Generale e Sanitaria ha organizzato molto bene la risposta assistenziale, cercando di tener presente le variazioni che ci sono giorno per giorno.

Professore Botta, ci illustra un ulteriore direttiva per le persone diabetiche?

“Le persone diabetiche possono chiamare un numero verde, che è 800 94 24 25 e troveranno 24 ore su 24 un Diabetologo dell’Associazione Diabetologici Italiana che risponde. E’ un numero verde Nazionale”.

Pubblicato da: Redazione AZS

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