Bastano un computer o un tablet e, attraverso un apposito software, lo specialista può mostrare al paziente emofilico le immagini in 3D dello stato attuale delle sue articolazioni e la possibile evoluzione causata dagli episodi di sanguinamento articolare. La possibilità di visualizzare, seppure come simulazione, la progressione del danno, fino all’instaurarsi di un’artropatia grave e disabilitante, può aumentare la consapevolezza dei rischi, migliorare la comunicazione tra paziente e medico e favorire una maggiore adesione alla terapia di profilassi.
Si chiama Hemophilia Joint Visualizer l’innovativo strumento messo a punto da Bayer, che mostra 5 diversi gradi di gravità del danno articolare e consiglia il tipo di attività fisica più indicata per ciascun paziente. L’iniziativa è stata presentata al Congresso Triennale di Emofilia organizzato dall’AICE, l’Associazione Italiana Centri Emofilia, appuntamento che riunisce i maggiori esperti per fare il punto sulla ricerca e l’accessibilità alle terapie sostitutive.
«L’Hemophilia Joint Visualizer è uno strumento digitale veloce e semplice da usare nella pratica clinica: il suo grande vantaggio è quello di tradurre l’evoluzione del quadro clinico e di imaging dell’articolazione del ginocchio del paziente emofilico in una sequenza di immagini computerizzate, elaborate attraverso un software dedicato a partire da radiografie e sezioni di Risonanza Magnetica – spiega Luigi Solimeno, Direttore dell’Ortopedia e Traumatologia della Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano».
Il Congresso Triennale di Emofilia rappresenta un’occasione importante per fare il punto sullo stato della ricerca e delle terapie disponibili. L’emofilia, patologia che in Italia colpisce circa 9.000 persone è un disordine emorragico ereditario causato da una carenza di proteine coinvolte nel processo di coagulazione.