AstraZeneca ha annunciato oggi che PEGASUS-TIMI 54, uno studio di su larga scala che coinvolge oltre 21 mila pazienti, ha raggiunto l’endpoint primario di efficacia. Lo studio ha valutato ticagrelor (compresse da 60 mg o da 90 mg) associato all’aspirina a basso dosaggio nella prevenzione secondaria di eventi aterotrombotici nei pazienti che hanno subito un infarto da uno a tre anni prima dell’arruolamento nello studio. L’endpoint primario di efficacia era composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus.
L’analisi preliminare non ha rilevato nessun segnale inaspettato di sicurezza. La valutazione completa dei dati è attualmente in corso.
Gilberto Riggi, Direttore Medico di AstraZeneca Italia, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati top-line dello studio PEGASUS-TIMI 54, uno dei maggiori studi di outcome nel programma PARTHENON. I risultati aumentano la conoscenza dei benefici di ticagrelor per i pazienti con sindrome coronarica acuta e offrono importanti prove cliniche sul ruolo che la terapia può svolgere nella prevenzione a lungo termine degli eventi cardiovascolari. Attendiamo con fiducia di presentare i dati nel corso di quest’anno”.
Lo studio PEGASUS-TIMI 54 ha valutato due differenti dosi di ticagrelor verso placebo, entrambi in associazione a basso dosaggio di aspirina, in pazienti over 50 che hanno subito un infarto e hanno un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare1. Lo studio è stato disegnato per migliorare la gestione dei pazienti che, dopo un anno dall’infarto, restano ad alto rischio di eventi trombotici.
I risultati dello studio PEGASUS-TIMI 54 saranno presentati nel 2015 in un congresso scientifico internazionale e, in base a ulteriori analisi, AstraZeneca prevede di depositare i dati alle autorità regolatorie. Ticagrelor non è attualmente approvato per la prevenzione secondaria di eventi aterotrombotici nei pazienti con una storia di infarto avvenuto da oltre un anno.