Cani e termoregolazione


Tosare i cani?
Molto spesso un errore

di Germana Romeo

L’ansimare del cane è uno stato fisiologico e serve alla sua termoregolazione. Viene definito con il nome specifico di polipnea termica o “da sopra riscaldamento nei centri nervosi” ed è maggiormente evidente negli animali che non hanno un numero sufficiente di ghiandole sudoripare. Nel cane, queste sono presenti in numero decisamente ridotto, rispetto a quelle dell’uomo, e sono di due tipi, apocrine o eccrine. Le prime sono diffusamente distribuite su tutto il corpo e non hanno alcuna funzione termoregolatrice, ma la loro secrezione è responsabile del cosiddetto odore di cane.
Le seconde sono invece localizzate esclusivamente sui polpastrelli delle zampe del cane e la loro secrezione, per la maggior parte composta di acqua, serve a mantenere i polpastrelli morbidi e umidi. Le ghiandole eccrine hanno sì una funzione termoregolatrice, ma così minima da essere decisamente insufficiente e non in grado di eliminare il calore in eccesso.

Il meccanismo di termoregolazione nel nostro amico a quattro zampe consiste fondamentalmente nell’aumento della frequenza respiratoria, mediante la quale la ventilazione polmonare accelera, incrementando la capacità di evaporazione dalla superficie dei polmoni che, così facendo, abbassa più rapidamente la temperatura del sangue e quindi quella corporea. In condizioni normali, il cane respira tramite il naso. L’aria inspirata passa attraverso i turbinati dove, a contatto con la mucosa umida, si raffredda e, così facendo, raffredda a sua volta il sangue che circola nei vasi sanguigni del naso, abbassando la temperatura dell’intero circolo sanguigno.

Se la temperatura esterna però aumenta raggiungendo livelli eccessivamente caldi, il cane non elimina più l’aria attraverso il naso, ma lo fa con la bocca. L’aria che penetra nella cavità buccale scorre sulla superficie umida della lingua e, attraverso un rapido meccanismo di evaporazione, si raffredda, abbassando, con una certa velocità, primariamente la temperatura della circolazione sanguigna e quindi la temperatura sistemica. Tutto questo meccanismo porta ovviamente ad una grande dispersione di fluidi corporei, da cui deriva una grande richiesta di liquidi da parte dell’animale che dovrà avere acqua sempre a disposizione.

Altro elemento che svolge la funzione di termoregolatore e che accomuna tutti gli animali è il pelo: è termoisolante, quindi tiene caldo d’inverno e fresco d’estate. Il primo e comunissimo errore troppo spesso commesso da proprietari di cani e gatti, con la convinzione di dare loro sollievo, è rasare il proprio animale domestico. Quando si tosa a nudo o quasi un cane o un gatto, oltre a sottoporlo ad uno stress eccessivo, si espone la cute in maniera troppo diretta al sole e vi è quindi un rischio maggiore sia di colpi di calore sia di vere e proprie scottature.

Inoltre, l’eliminazione del pelo, avendo quest’ultimo una capacità impermeabilizzante, aumenta il rischio di forme reumatiche o di altre patologie strettamente legate all’umidità che il cane può trattenere se sottoposto a contatto frequente con acqua. Se però il manto del nostro animale è troppo lungo, per cui poco pratico e igienico, una valida alternativa alla rasatura è sicuramente la possibilità di accorciarlo con l’ausilio delle forbici, in modo da fornire la corretta protezione da agenti atmosferici e, contemporaneamente, ridurre la raccolta involontaria di piccoli corpi estranei campestri come spine, erbacce e forasacchi (parti di spighe).

Pubblicato da: Redazione grafica AZ Salute online

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