Sviluppato esame non invasivo per screening anomalie genetiche feto


Un esame non invasivo simile al Pap test, che consiste nel prelevare un campione di cellule del collo dell’utero, può consentire di catturare una quantità sufficiente di Dna fetale per fare uno screening precoce e semplice per difetti congeniti già alla 5/a settimana di gestazione.

Il test è stato studiato per ora su 20 gestanti e potrebbe un giorno divenire di routine per scoprire precocemente difetti genetici nel nascituro. Si tratterebbe naturalmente di un grosso passo avanti perché rispetto a test come amniocentesi e villocentesi non è invasivo.

La potenziale novità in fatto di screening prenatale si deve al team internazionale diretto da Chandni Jain della Wayne State University School of Medicine a Detroit che ha condotto la ricerca pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine.

Lo studio dimostra che un singolo prelievo come in un pap test può permettere di isolare cellule della placenta contenenti sufficiente Dna fetale da sequenziale alla ricerca di anomalie genetiche.

Pubblicato da: Redazione AZS

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