Il tennista Andy Murray contro la malaria


Andy Murray, secondo nel ranking mondiale dell’ATP (Association of Tennis Professionals) dietro Novak Djokovic, torna a partecipare agli Internazionali BNL d’Italia a Roma, il principale torneo professionistico italiano e tra i più importanti in Europa insieme al Torneo di Wimbledon e agli Open di Francia.
Il campione britannico, vincitore di  un Grande Slam e dell’oro olimpico a Londra nel 2012, dal 2009 è uno dei principali testimonial della charity Malaria No More UK, il cui scopo è eradicare la malaria da tutto il mondo anche attraverso il finanziamento del Fondo Globale, il più grande finanziatore mondiale di programmi per combattere e sconfiggere malaria, tubercolosi e AIDS.

“Per vincere nello sport occorrono dedizione, strategia e perseveranza”, afferma Murray. “Queste stesse qualità sono state fondamentali per ottenere enormi progressi nella lotta contro la malaria, che ho sostenuto per oltre sette anni attraverso la charity Malaria No More UK. La malaria è una malattia prevenibile e con una terapia salvavita che costa meno di un caffè, eppure ancora oggi uccide un bambino ogni due minuti. Per questo sento come un mio dovere dare un contributo a questa campagna.

Andy Murray © Stonehouse Photographic

Andy Murray

Questa settimana sarò nella splendida Roma per gli Internazionali BNL d’Italia. Mi ha fatto piacere scoprire che anche l’Italia sostiene la battaglia contro la malaria. Negli ultimi anni si sono fatti progressi senza precedenti, che hanno visto le morti per malaria nei bambini dimezzarsi e hanno permesso di salvare oltre 6 milioni di vite tra il 2000 e il 2015 – l’equivalente delle popolazioni di Roma, Milano e Napoli messe assieme. Grazie al crescente impegno economico è stato inoltre possibile fornire più prevenzione, miglior diagnosi e cura della malattia. L’Italia e l’Europa hanno finalmente debellato la malaria: questo dimostra che possiamo vincere questa battaglia anche nel resto del mondo. Si tratta di un obiettivo raggiungibile, ma anche di una grande sfida.

Raddoppiare entro il 2020 l’investimento globale contro la malaria permetterà di influenzare i risultati della nostra lotta. Il 2016 è un anno cruciale per il Fondo Globale per la lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria. Grazie al sostegno dell’Italia e del resto del mondo il Fondo Globale potrà salvare la vita di molte persone, soprattutto bambini in Africa, l’area più colpita dalla malaria. Rinnovando l’impegno e disponendo di fondi sufficienti sarà possibile continuare con questo progetto ambizioso; se questo non accadrà c’è il rischio concreto che i progressi tanto faticosamente ottenuti vengano annullati e che la situazione torni a peggiorare.

Dobbiamo analizzare e imparare dal passato, come faccio dopo ogni partita: quando il finanziamento per la lotta alla malaria è stato ridotto o bloccato, in molti Paesi si è assistito al ritorno ancora più aggressivo della malattia. Non possiamo permetterci di fermarci o di lasciarsi sfuggire delle occasioni quando le vite e il futuro di così tante persone sono in pericolo.

Spero che tutte le nazioni, Italia compresa, rinnoveranno nei prossimi mesi l’impegno con il Fondo Globale. Quella contro la malaria è una battaglia che non possiamo perdere: nessun bambino dovrebbe morire per colpa della puntura di una zanzara. Uniti possiamo formare un team vincente per battere la malaria una volta per tutte”.

Pubblicato da: Redazione AZS

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