Barbara Ensoli, direttore del Centro nazionale aids dell’Istituto superiore di sanità (Iss), si è dimessa oggi da vicepresidente della Commissione nazionale aids (Cna), rassegnando le proprie dimissioni, operative da domani, al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
È probabile che le dimissioni siano collegate all’inchiesta di Duccio Facchini, che ha parlato su Altreconomia dell’affidamento del brevetto del vaccino italiano contro l’Aids, vaccino tanto declamato e magnificato, ma che non ha portato, in realtà, alcun significativo risultato scientifico valido.
La ricerca del vaccino è costata oltre 28 milioni di euro di denaro pubblico. Facchini, ha messo il dito sulla concessione, ad una ditta (Vaxxit srl) fondata dalla stessa Ensoli, dell’autorizzazione esclusiva, pare per 18 mesi, dell’utilizzo dei brevetti del vaccino anti-Hiv, il virus responsabile dell’Aids.
Va detto, che la concessione era stata, in prima battuta, autorizzata dall’Istituto Superiore di Sanità e revocata il mese scorso dal Commissario straordinario Walter Ricciardi, che ha visto bene.
I ben 28 milioni di finanziamenti sono stati concessi alla ricerca della Ensoli grazie al sostegno istituzionale e ciò nonostante una parte della comunità scientifica avesse espresso seri dubbi sulla fattibilità del vaccino. Ma così vanno le cose in Italia.