Si celebra domani la Giornata Mondiale dell’Asma, una ricorrenza per fare il punto su una patologia che, secondo l’OMS, colpisce tra i 100 e i 150 milioni di individui, di cui oltre 30 milioni in Europa e 3.000.000 in Italia.
Nei mesi primaverili per gli asmatici esiste un rischio in più legato al fenomeno della poli-sensibilizzazione a più allergeni (ad es. acari e pollini, o più pollini), rischio che si amplifica nella forma Asmatica Allergico Grave (AAG), che riguarda indifferentemente bambini e adulti e di cui soffrono almeno 50.000 Italiani.
“In termini di educazione e divulgazione non si deve mai abbassare la guardia” – afferma Filippo Tesi, Presidente di Federasma e Allergie Onlus. “Il nostro impegno è fornire un supporto a chi si rivolge a noi e che, ancora prima del momento della diagnosi, ha necessità di capire come gestire e convivere con questa realtà. Conoscere quali sono i centri specialistici a cui rivolgersi, comprendere se si può guarire e quali sono le cure disponibili rimangono le richieste che ci giungono maggiormente. Dopo tanti anni ancora ci meravigliamo di quante informazioni è necessario fornire a chi ci contatta, ma siamo fieri di essere diventati un punto di riferimento non solo per i pazienti, ma anche per medici e Istituzioni”.
Nei pazienti con AAG la poli-sensibilizzazione è un ulteriore fattore che condiziona la qualità di vita dei pazienti per la persistenza dei sintomi e la gravità degli stessi. Quando si sommano allergeni perenni e stagionali l’effetto clinico è maggiore.
“I dati dello studio Proxima evidenziano che la grande maggioranza dei pazienti con AAG è poli-sensibilizzata, cioè sensibile a più di un allergene contemporaneamente” – afferma Giorgio Walter Canonica, Professore di Pneumologia-Humanitas University-Milano e Presidente SIAAIC. “La stagionalità, quindi, può determinare una recrudescenza della patologia. Se l’AAG non si riesce a controllare si favoriscono il persistere dei sintomi e l’insorgere di frequenti riacutizzazioni, che possono causare ospedalizzazioni frequenti e mettere persino a rischio la vita delle persone. Per questi motivi è importante intervenire in modo adeguato a livello terapeutico”.
Il trattamento dell’Asma Allergico Grave con un farmaco biologico monoclonale anti IgE ha dimostrato la sua efficacia nei pazienti poli-sensibilizzati.
“Il farmaco biologico monoclonale anti-IgE (omalizumab) per l’Asma Allergico Grave agisce a monte della cascata infiammatoria” – afferma il dott. Andrea Matucci, Dirigente medico del reparto di Immunologia AOU Careggi di Firenze – “e ha uno spettro d’azione molto ampio, a 360°. Questa terapia è un esempio di un farmaco diretto su un “bersaglio” preciso (le IgE) che non distingue tra allergene e allergene, tra acaro e polline. La terapia è quindi efficace e sicura per quei pazienti poli-sensibilizzati e esposti a maggior rischio di attacco, con importanti benefici in termini di qualità di vita”.
Una conoscenza approfondita su come l’asma in tutte le sue forme, anche quelle più gravi, possa evolvere nel corso della vita del paziente rimane un aspetto fondamentale, sia per individuare la terapia più idonea sia per poter mantenere una normalità del quotidian che spesso viene compromessa dalla cronicità della malattia.
Sul sito www.viviasma.it i pazienti possono trovare tutte le informazioni sulla patologia, valutare il controllo della loro asma grazie all’Asma Control Test e trovare i centri di riferimento più vicini a loro.
La Giornata Mondiale dell’Asma che si celebra domani contribuisce a raggiungere l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’impatto che l’asma può avere sulla vita dei pazienti e delle possibili soluzioni.